Picchio muratore

Il picchio muratore (Sitta europaea) non è un picchio, in realtà: è invece molto più imparentato con rampichino e scricciolo.

Distribuzione ed habitat

Stanziale o migratore irregolare di corto raggio, presente in tutta Italia, tranne la Sardegna.
Predilige soprattutto i boschi di latifoglie con alberi maturi ed i querceti, ma è possibile trovarlo anche in frutteti, viali alberati, parchi cittadini e giardini purché vi siano alberi di grandi dimensioni. Sull’Appennino è molto frequente nei castagneti vetusti, fino a 1200 m. Raramente sale di quota, ma sono state registrate nidificazioni occasionali fino a 2000 m. Salendo di quota, naturalmente, è presente in boschi misti e vecchie pinete ed abetaie.

Aspetto

14 cm di lunghezza, 22-27 cm di apertura alare, 17-28 g di peso. Maschio leggermente più grande. Sessi simili, capo, dorso ali e coda grigio-azzurri, bande nere sugli occhi, guance bianche, petto arancione chiaro, fianchi bruni nella femmina e color ruggine nel maschio.
Volo veloce e diretto, voce forte, acuta e squillante, con serie di trilli ripetuti a coppie o triplette, principalmente.

Alimentazione

Grazie alle grandi zampe, dotate di artigli a sperone, può nutrirsi sia arrampicandosi sù per i tronchi, sia scendendo a testa in giù, sia camminando capovolto sulla parte inferiore dei rami.

In primavera ed estate si ciba principalmente di coleotteri, onischi, ragni, scarafaggi e bruchi, andando a caccia sul terreno o su alberi in decomposizione. Può anche cacciare ditteri in volo, con brevi volteggi a mezz’aria o fermarsi su di un ramo e scuotere le foglie in cerca di afidi.

In autunno ed inverno mangia soprattutto semi di tasso, noci, ghiande, castagne, nocciole e faggiole e non disdegna, inoltre, servirsi delle mangiatoie, integrando quindi con grasso, formaggio, pane, burro e perfino scarti di macellazione.

Per giungere alla polpa di semi e noci cerca una fessura o una spaccatura della dimensione corretta, vi pianta il cibo, si reclina all’indietro e sfrutta tutto il peso del corpo per martellare il guscio fino a romperlo. Quest’abitudine gli è valso il suo nome di “spaccanoci” usato in inglese e in finlandese, ad esempio.

Durante l’autunno crea scorte per l’inverno, stipando semi, ghiande e noci in crepe nei muri, in buche a terra, in cavità di alberi marci o in fessure nelle cortecce, ricoprendo poi tutto con licheni, muschio o pezzi di corteccia.

Predatori

Le ridotte dimensioni lo rendono una preda appetibile per un buon numero di predatori. In tutto l’areale il suo cacciatore principale è lo sparviere, ma si registrano anche l’astore, il lodolaio, l’allocco e la donnola.
Nei siti di nidificazione, inoltre, è spesso in competizione con lo storno e, in misura minore, il parrocchetto dal collare, introdotto in Europa dall’Africa.

Riproduzione

Nidifica fra aprile e maggio; monogamo per la vita, salvo rare eccezioni.
Durante la danza di corteggiamento il maschio mette in mostra i colori dei fianchi ed il sottoala argentato girando intorno alla femmina, in volo o sul tronco su cui sarà poi creato il nido. Il sito di nidificazione è sempre scelto dalla femmina.

Il nido è realizzato in cavità negli alberi, spesso sfruttando vecchi nidi di altre specie di picchi, ma possono utilizzare anche le cassette nido, anche se sono sempre più riluttanti rispetto ad altre specie.
Spesso fra i 2 e i 20 m da terra e con apertura decisamnte grande rispetto alle dimensioni del nostro, la femmina provvede quindi a rimodellare e rimpicciolire l’entrata raccogliendo del fango, appallottolandolo e spalmandolo con il becco fino ad ottenere un’entrata stretta e di misura. Non è raro che la femmina ricopra di fango anche tutto l’interno della cavità, impermeabilizzandolo completamente.
Il nido vero e proprio è invece composto da un compatto cumulo di scaglie di corteccia, se possibile di pino. Sono stati osservati nidi con la base composta da alcune migliaia di schegge.
La maggior parte del lavoro è appannaggio della femmina, mentre il maschio caccia per entrambi, e tutta la costruzione del sito di nidificazione può prendere anche 3-4 settimane. Spesso comunque i nidi vengono riutilizzati negli anni successivi.

La femmina depone 6-9 uova bianche macchiettate di rosso e le cova per 15-20 giorni. Appena nati i pulcini sono inetti e vengono nutriti con insetti; dopo 20-25 giorni sono piumati, ma dipendono dai genitori per un altro paio di settimane prima di allontanarsi, rimanendo solitamente tutta la vita nel raggio di 3 km da dove sono nati.
La speranza di vita è in media di 2-5 anni, ma sono stati registrati rari casi di esemplari di 10 e 12, in Svizzera ed Inghilterra, rispettivamente.

Rapporti con l’uomo

Non è specie cacciabile, il suo status è favorevole in tutto il suo areale e difficilmente può entrare in competizione con l’uomo, a dispetto degli sforzi dei legislatori. Inoltre, non ostante sembri abbastanza propenso ad adattrsi a vivere anche in ambienti antropizzati, è comunque necessario tutelare il suo habitat di bosco vetusto anche per mantenere in salute e solido il suolo e, in quota, ridurre il rischio di frane.

Federico Buldrini