Come nasce un cumulonembo a incudine: viaggio dentro una nube che cresce fino al limite del cielo

I temporali più spettacolari e complessi dell’atmosfera hanno un protagonista ben preciso: il cumulonembo, la nube a sviluppo verticale che può raggiungere anche i 12–13 chilometri di altezza. Quando cresce abbastanza da toccare la tropopausa, il “tetto” della troposfera, la sua sommità si espande lateralmente formando la caratteristica incudine.
L’immagine ci permette di seguire passo dopo passo questo processo affascinante.

  1. Tutto inizia dal basso: aria calda e umida che sale

Vicino al suolo, soprattutto nelle giornate estive, l’aria è spesso calda e ricca di umidità. Questa aria, più leggera di quella circostante, inizia a sollevarsi. Le frecce arancioni della nostra immagine mostrano bene questo moto ascendente continuo, chiamato corrente convettiva.

Man mano che sale, l’aria si raffredda, il vapore condensa e compaiono le prime gocce d’acqua: è la nascita di una nube cumuliforme.

  1. Lo sviluppo verticale: la nube diventa un colosso

Se l’atmosfera è instabile, la corrente ascensionale non si ferma. Continua a trasportare verso l’alto aria calda e umida che condensa e alimenta la nube dall’interno.
Intorno ai 2.000–4.000 metri la temperatura scende vicino allo zero e parte dell’acqua si congela: la nube diventa più imponente, inizia la formazione di ghiaccio, fiocchetti di neve e grandine embrionale.

Nel frattempo, ai lati si fanno strada le prime discese di aria più fredda e secca, visibili nella grafica come flussi blu: sono i futuri downdraft del temporale.

  1. L’incontro con la tropopausa: la crescita si ferma

A circa 12.000 metri, il cumulonembo raggiunge la tropopausa, la zona limite oltre la quale l’aria non permette più di salire facilmente.
Qui l’energia delle correnti ascendenti si “schianta” contro lo strato superiore e la nube viene letteralmente schiacciata lateralmente, dando origine all’incudine (visibile con le bande bianche).

A volte, se la corrente ascensionale è particolarmente potente, può superare per un breve tratto la tropopausa formando una cupola che sporge: l’overshooting top, la cima che “sbuca” oltre il limite atmosferico.

  1. Fulmini e turbolenze interne

All’interno del cumulonembo convivono zone con cariche elettriche diverse, create dal continuo urto tra gocce, ghiaccio e grandine.
Quando la differenza di carica supera una certa soglia, si scarica con un fulmine.

Nell’immagine sono ben visibili i fulmini intranube, cioè quelli che rimangono confinati all’interno delle nubi illuminandone dall’interno le pareti e creando il tipico “lampeggiare”.

  1. La maturità del temporale

A questo punto la nube è pienamente sviluppata:

  • correnti ascensionali calde (arancioni),
  • correnti discendenti fredde (blu),
  • rotazioni e turbolenze (frecce rosse),
  • incudine superiore e overshooting top.

Il temporale è nella sua fase più attiva e il cumulonembo appare come una gigantesca torre che si innalza dal suolo fino quasi al limite della troposfera.

Perché è importante riconoscere un cumulonembo a incudine?

Osservarlo aiuta a capire che l’atmosfera ha raggiunto un elevato livello di energia.
La presenza dell’incudine indica che la nube è ormai matura e che:

  • sono probabili rovesci intensi,
  • possono verificarsi raffiche di vento,
  • i fulmini possono essere frequenti.

Non significa automaticamente fenomeni estremi: la struttura è parte naturale del ciclo convettivo dell’atmosfera. Ma è un segnale utile per comprendere l’evoluzione del tempo a breve termine.

Una finestra sulla dinamica dell’atmosfera

Il cumulonembo è una delle strutture più complesse e affascinanti che possiamo osservare nel cielo.
Grazie alla nostra immagine, è possibile vedere in un unico colpo d’occhio l’intero processo: l’ascesa dell’aria calda, la crescita verticale, il contatto con la tropopausa, l’espansione a incudine e l’attività elettrica interna. Una sorta di “sezione” naturale di come lavora un temporale.

METEOREGGIO.IT
Dott. Matteo Benevelli

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