FORMAZIONE INSEGNANTI “Lo Spalla si forma” – La fauna del nostro territorio

All’interno del piano formativo dell’Istituto Comprensivo “Spallanzani” di Scandiano (RE) è iniziato il corso formativo “Lo Spalla si forma” dedicato ad approfondimenti tematici collegati al mondo del digitale.

Il primo incontro ha avuto come tema la fauna del territorio reggiano. Si è trattato di un momento formativo di approfondimento sulle principali specie animali presenti nel nostro territorio, con un’attenzione particolare alla fauna del giardino scolastico. L’incontro ha previsto lo studio diretto di tracce e reperti, tramite giochi ed osservazioni mirate, per imparare a riconoscere gli animali che vivono attorno a noi. Le attività proposte hanno incluso esperienze di gruppo e osservazioni sul campo, con l’obiettivo di stimolare la curiosità e la capacità di osservazione attenta dell’ambiente.

Conoscere la fauna del proprio territorio è fondamentale per un’insegnante, soprattutto nell’ottica di un insegnamento scolastico che voglia essere significativo, concreto e vicino alla realtà degli studenti. Queste le principali motivazioni:

  1. Contestualizzazione dell’apprendimento
    Parlare della fauna locale permette di ancorare i contenuti scolastici all’esperienza diretta degli alunni. Gli animali del territorio non sono concetti astratti, ma esseri viventi che gli studenti possono osservare, riconoscere e studiare concretamente, rendendo l’apprendimento più coinvolgente e duraturo.
  2. Educazione ambientale e alla cittadinanza
    Conoscere la fauna autoctona aiuta a sviluppare consapevolezza ecologica, senso di appartenenza al territorio e responsabilità nei confronti dell’ambiente. Un’insegnante che conosce e valorizza la fauna locale può promuovere nei suoi alunni atteggiamenti di rispetto, tutela e cura del patrimonio naturale.
  3. Multidisciplinarietà
    La fauna può diventare un tema trasversale, collegabile a molte discipline: scienze (biologia, ecologia), geografia, arte (disegno naturalistico), italiano (scrittura di racconti o descrizioni), matematica (rilevamenti statistici). È un ottimo punto di partenza per progetti interdisciplinari.
  4. Esperienze didattiche sul campo
    Conoscere la fauna locale permette di organizzare uscite didattiche e attività sul territorio, rendendo l’insegnamento più attivo e partecipato. Le esperienze in natura stimolano l’osservazione, la curiosità e la scoperta.
  5. Valorizzazione del patrimonio locale
    Insegnare agli studenti a conoscere gli animali che abitano il proprio ambiente contribuisce a rafforzare il legame con il luogo in cui vivono e a riconoscerne il valore. Questo è particolarmente importante nelle aree rurali o nei piccoli centri, dove spesso esiste una ricca biodiversità poco conosciuta.

Per un’insegnante quindi conoscere la fauna del proprio territorio significa avere uno strumento educativo potente per rendere la scuola più viva, significativa e in sintonia con il mondo reale.

Il secondo incontro è stato dedicato alla microscopia e alla flora del giardino scolastico. In questa occasione si è svolta una formazione sull’uso di strumenti digitali come il microscopio ottico e lo stereomicroscopio, recentemente acquisiti dall’Istituto Comprensivo. Dopo una fase introduttiva sull’utilizzo degli strumenti e sull’osservazione di vetrini preparati con campioni animali e vegetali, l’attenzione si è spostata all’esterno, nel giardino scolastico, per lo studio delle principali specie botaniche presenti, con particolare riferimento ad alberi, arbusti ed erbe. Le attività hanno incluso l’uso di chiavi dicotomiche per la classificazione, l’osservazione di erbari da campo e la valutazione di alcune app digitali utili al riconoscimento delle specie.

Il terzo incontro è stato dedicato allo studio del paesaggio e all’orientamento, con un’attività centrata sull’analisi delle carte topografiche e sull’uso di strumenti tradizionali e digitali. Dopo una fase introduttiva sulla lettura delle carte tecniche regionali (CTR), con particolare attenzione alla simbologia, alla legenda e all’interpretazione delle isoipse (curve di livello), è seguita una sessione pratica sull’orientamento con la bussola e nella realtà. Le attività sono proseguite con l’utilizzo di strumenti digitali come Google Maps, il sito della Rete Escursionistica Emilia-Romagna e l’app Sentieri, che sono stati messi a confronto con la cartografia cartacea tradizionale. A conclusione dell’incontro, un laboratorio a gruppi ha permesso alle docenti di applicare quanto appreso attraverso la lettura e l’interpretazione del paesaggio.

Il quarto incontro è stato dedicato allo studio della formazione degli Appennini, attraverso due esperienze laboratoriali pratiche finalizzate a comprendere in modo diretto la geomorfologia e l’evoluzione del paesaggio del nostro territorio.
Il primo laboratorio, “Vasca sabbia”, ha previsto un’attività che, a partire dalla classificazione granulometrica dei materiali rocciosi, ha portato alla costruzione di una montagna in scala. I partecipanti hanno poi osservato come l’azione degli agenti atmosferici modifichi il paesaggio, dando origine a colline, pianure alte e basse, corsi d’acqua e depositi di detriti.
Il secondo laboratorio, “Squeeze box”, ha consentito di esplorare il movimento delle placche tettoniche attraverso uno strumento specifico, simulando la formazione dei rilievi e delle catene montuose.
Entrambe le attività sono state accompagnate da una documentazione digitale e fotografica utile per analizzare e rielaborare i fenomeni osservati.


Scuole coinvolte: Istituto comprensivo “Spallanzani” di Scandiano (RE).

FORMATRICE: Debora Lervini