Il ramarro

Il ramarro orientale (Lacerta viridis) è un sauro appartenente alla famiglia dei Lacertidi, facilmente riconoscibile per il suo brillante colore verde e la sua rapidità nei movimenti. Può vivere fino a vent’anni e ha una forma tipica delle lucertole, con dimensioni che raggiungono i 45 cm di lunghezza, compresa la coda, anche se di solito non supera i 12 cm senza la coda.
Nei maschi, il dorso è di un verde intenso, mentre nelle femmine è più scuro e presenta striature chiare. Le parti ventrali tendono al giallo e i maschi mostrano un pene di colore giallo ocra. Durante la stagione degli amori, la gola dei maschi diventa azzurra, un segno distintivo, come potete vedere nella foto di Michele Sensi.
I maschi si distinguono dalle femmine anche per la dimensione della testa e per la larghezza della base della coda.
I ramarri sono animali territoriali e diurni, preferendo habitat soleggiati come pendii, prati e bordi di strade. Non sono facilmente visibili a causa della loro timidezza, che li porta a nascondersi in caso di pericolo. Durante l’inverno, si rifugiano in anfratti nel terreno.
La loro dieta include insetti, piccoli artropodi e occasionalmente uova di uccelli, integrata da bacche e vegetali. In riproduzione, depongono da 5 a 20 uova in buche nel terreno, che si schiudono dopo 2-3 mesi. Durante il corteggiamento, i maschi lottano mostrando il loro sottogola azzurro.
Il ramarro orientale è diffuso in diverse regioni dell’Europa orientale e in Turchia.
Nella lingua veneta è chiamato “ligaor o ligaore“, cioè “legatore” associato a credenze popolari sulle sue capacità di incantare le prede con lo sguardo.

Debora Lervini