Il riccio europeo: Erinaceus europaeus

Erinaceus europaeus, noto comunemente come riccio europeo, è un piccolo mammifero appartenente all’ordine degli Eulipotifli e alla famiglia degli Erinaceidi. È uno degli animali più caratteristici della fauna europea, facilmente riconoscibile per il suo corpo ricoperto di aculei e per il comportamento unico di arrotolarsi su sé stesso in presenza di pericoli.

Aspetto fisico e morfologia

Il riccio europeo presenta un corpo tozzo e compatto, lungo dai 20 ai 30 centimetri, con un peso variabile tra i 600 grammi e 1,2 chilogrammi negli esemplari adulti. Gli individui tendono ad aumentare di peso in autunno, per accumulare energia in vista del letargo invernale.

La sua caratteristica distintiva è il dorso ricoperto di aculei, circa 5.000–7.000 in media. Questi aculei non sono velenosi né appuntiti come quelli di altri animali (es. istrice), ma sono peli induriti contenenti cheratina. Quando il riccio si sente minacciato, si appallottola completamente, proteggendo le parti più vulnerabili del corpo come testa, pancia e zampe. Questo comportamento difensivo lo rende difficile da attaccare per molti predatori.

Il muso è allungato, con occhi piccoli e neri, orecchie rotonde e zampe corte, dotate di forti artigli utili per scavare e cercare cibo.

Distribuzione e habitat

Il riccio europeo è diffuso in gran parte dell’Europa: dalla penisola iberica fino alla Russia occidentale, passando per le isole britanniche, l’Italia, la Scandinavia meridionale e i Balcani. È stato inoltre introdotto artificialmente in alcune isole, come la Nuova Zelanda, dove però ha causato squilibri ecologici.

Il suo habitat ideale è costituito da ambienti misti e diversificati, come boschi, siepi, campi coltivati, giardini, orti e parchi urbani. Apprezza soprattutto le aree dove sono presenti rifugi naturali (cumuli di foglie, siepi, tronchi cavi) e una buona disponibilità di cibo.

Alimentazione

Erinaceus europaeus è onnivoro con prevalenza insettivora. La sua dieta è molto varia e opportunistica. Si nutre principalmente di:

  • Insetti (coleotteri, larve, formiche, bruchi)
  • Lombrichi
  • Chiocciole e limacce
  • Millepiedi e ragni
  • Uova di uccelli cadute a terra
  • Piccoli vertebrati (lucertole, rane, occasionalmente piccoli roditori)
  • Frutta matura, bacche e funghi

Questa varietà di dieta lo rende un importante regolatore naturale di invertebrati, e in alcuni contesti agricoli può risultare un prezioso alleato nella lotta biologica.

Comportamento e ciclo di vita

Il riccio europeo è un animale notturno e solitario. Durante il giorno si rifugia in tane costruite con foglie, erba e rami, spesso nascoste sotto siepi o cespugli. Esce al crepuscolo per andare in cerca di cibo e può percorrere anche diversi chilometri in una sola notte.

In inverno, da novembre a marzo/aprile, va in letargo. Durante questo periodo il suo metabolismo rallenta notevolmente: la temperatura corporea si abbassa, il battito cardiaco diminuisce e l’attività cerebrale si riduce. Per sopravvivere al letargo, il riccio deve accumulare riserve di grasso sufficienti durante l’estate e l’autunno.

Il periodo riproduttivo inizia tra maggio e giugno. Dopo un corteggiamento rumoroso e spesso goffo, la femmina partorisce, dopo circa 35 giorni di gestazione, da 2 a 7 piccoli. I cuccioli nascono ciechi e privi di aculei, che però cominciano a svilupparsi già dopo poche ore. L’allattamento dura circa 4–6 settimane, dopodiché i giovani diventano indipendenti.

Predatori e minacce

I principali predatori naturali del riccio sono tassi, volpi, rapaci notturni e, occasionalmente, cani domestici. Tuttavia, la sua difesa spinosa lo protegge da molti attacchi.

Le minacce principali oggi provengono dall’attività umana:

  • Traffico stradale: molti ricci vengono investiti durante i loro spostamenti notturni.
  • Uso di pesticidi e diserbanti, che riducono le fonti alimentari.
  • Frammentazione dell’habitat, con la perdita di aree naturali e siepi.
  • Reti da giardino, piscine e tombini aperti, che possono intrappolarli accidentalmente.
Conservazione

In molti Paesi europei, incluso l’Italia, Erinaceus europaeus è una specie protetta. È illegale catturarlo, ferirlo o ucciderlo. Inoltre, sempre più associazioni ambientaliste promuovono progetti per la sua tutela, come la creazione di “giardini amici dei ricci” (hedgehog-friendly gardens), l’educazione ambientale e il salvataggio di esemplari feriti.

Curiosità
  • I ricci hanno un olfatto molto sviluppato, che usano per localizzare il cibo anche sotto terra.
  • Sono capaci di emettere soffi, grugniti e piccoli versi durante il corteggiamento o in situazioni di stress.
  • Praticano a volte un comportamento noto come “auto-untuazione“: dopo aver trovato una sostanza odorosa, producono una schiuma con la saliva e se la spalmano sul dorso. Le ragioni non sono ancora del tutto chiare

Debora Lervini