Le Umbelliferae, più correttamente note come Apiaceae, costituiscono una vasta e cosmopolita famiglia di piante dicotiledoni. Caratterizzate dalla loro infiorescenza a ombrella, queste piante sono di notevole importanza ecologica ed economica, comprendendo numerose specie utilizzate come alimenti, spezie e piante medicinali. La loro struttura fiorale unica le rende anche attraenti per una vasta gamma di insetti impollinatori e fitofagi.
Descrizione botanica delle Apiaceae
Le Apiaceae sono una famiglia di piante angiosperme che comprende circa 434 generi e oltre 3.700 specie. La maggior parte sono erbe annuali, biennali o perenni, sebbene esistano anche arbusti e piccoli alberi in alcuni generi tropicali.
Morfologia generale:
- Fusto: spesso cavo, scanalato, talvolta con nodi ingrossati.
- Foglie: generalmente alterne, spesso composte (pennate o bi/tripennate), con guaina fogliare ben sviluppata che avvolge il fusto. La lamina è tipicamente finemente divisa.
- Infiorescenza: la caratteristica distintiva della famiglia è l’infiorescenza a ombrella composta. L’ombrella primaria è costituita da raggi che portano a loro volta ombrelle secondarie (ombrellule). Alla base dell’ombrella primaria possono essere presenti delle brattee che formano un involucro, mentre alla base delle ombrellule possono esserci delle bratteole che formano un involucelletto.
- Fiori: piccoli, generalmente pentameri e actinomorfi (raramente zigomorfi nei fiori periferici dell’ombrella). Sono tipicamente ermafroditi.
- Calice: molto ridotto, con 5 denti calicini indistinti o assenti.
- Corolla: composta da 5 petali liberi, spesso bilobati o con un apice ripiegato verso l’interno, di colore bianco, giallo o verdastro.
- Androceo: 5 stami alterni ai petali.
- Gineceo: ovario infero, bicarpellare, con due stili che si ingrossano alla base formando lo stilopodio, una struttura ghiandolare che produce nettare.
- Frutto: un frutto secco chiamato schizocarpo, che a maturità si divide in due mericarpi monospermi. I mericarpi presentano spesso costolature longitudinali (coste) e canali oleiferi (vittae) contenenti oli essenziali, importanti per la tassonomia e per le proprietà aromatiche delle specie.
Importanza delle Apiaceae
Le Apiaceae rivestono un’importanza significativa sia dal punto di vista ecologico che economico:
- Alimentare: numerose specie sono coltivate per il consumo umano. Esempi includono la carota (Daucus carota), il sedano (Apium graveolens), il prezzemolo (Petroselinum crispum), la pastinaca (Pastinaca sativa) e il finocchio (Foeniculum vulgare).
- Aromatico e spezie: molte specie sono apprezzate per i loro oli essenziali e sono utilizzate come spezie o erbe aromatiche. Tra queste: cumino (Cuminum cyminum), coriandolo (Coriandrum sativum), aneto (Anethum graveolens), anice (Pimpinella anisum) e l’angelica (Angelica archangelica).
- Medicinale: diverse Apiaceae possiedono proprietà medicinali e sono impiegate nella fitoterapia tradizionale e moderna. Ad esempio, alcune specie sono note per le loro proprietà digestive, carminative, diuretiche o antinfiammatorie.
- Ecologico: le Apiaceae sono piante mellifere di grande importanza per gli insetti impollinatori, fornendo nettare e polline. La loro architettura fiorale a ombrella, con numerosi piccoli fiori raggruppati, rende il nettare facilmente accessibile a un’ampia varietà di insetti con apparati boccali diversi. Inoltre, molte specie selvatiche contribuiscono alla biodiversità e all’equilibrio degli ecosistemi.
- Piante ornementali: alcune specie sono coltivate a scopo ornamentale nei giardini, come l’Ammi majus o l’Astrantia.
Un caso di studio sulle interazioni insetto-pianta
L’immagine ci mostra chiaramente un’infiorescenza a ombrella di una specie di Apiaceae (probabilmente Daucus carota, data la tipica forma dell’ombrella e il colore bianco dei fiori) che ospita due diversi tipi di insetti, evidenziando le complesse interazioni ecologiche che avvengono su queste piante.
La cimice (probabilmente del genere Coreus o Syromastus).
L’insetto più evidente al centro dell’immagine è una cimice appartenente all’ordine Hemiptera, sottordine Heteroptera. Dalle sue caratteristiche morfologiche (corpo appiattito, colore mimetico marrone-beige, antenne segmentate), potrebbe trattarsi di una specie della famiglia Coreidae, come Coreus marginatus (cimice delle zucche) o un genere affine come Syromastus. Le cimici Coreidae sono tipicamente fitofaghe, nutrendosi della linfa delle piante perforando i tessuti con il loro apparato boccale pungente-succhiante. Sebbene alcune possano essere considerate parassiti agricoli, la loro presenza sull’ombrella potrebbe indicare che si stanno nutrendo della pianta stessa o che stanno cercando riparo. In alcuni casi, i fitofagi possono anche svolgere un ruolo secondario nella dispersione del polline, sebbene non siano impollinatori primari.
Il dittero (mosca) impollinatore
Sulla destra dell’immagine, si può osservare un dittero (probabilmente una mosca). Sebbene i dettagli siano limitati, la sua forma e la posizione suggeriscono che potrebbe essere un impollinatore. Molti ditteri, in particolare Sirfidi (mosche dei fiori) o altre famiglie come i Tachinidi, sono importanti impollinatori, visitando i fiori per nutrirsi di nettare e polline. Le Apiaceae, con i loro fiori piatti e facilmente accessibili, sono particolarmente attrattive per questi insetti. La presenza di mosche sulle ombrelle è comune e indica il ruolo di queste piante come risorsa alimentare cruciale per gli impollinatori, contribuendo alla loro riproduzione.
La coesistenza di questi due tipi di insetti sulla stessa infiorescenza illustra la multifunzionalità delle piante di Apiaceae come hub ecologici. Offrono cibo (linfa, nettare, polline), rifugio e superfici per l’accoppiamento e la deposizione delle uova a diverse specie di insetti, creando una microcomunità dinamica.
Pertanto, le Apiaceae, sono una famiglia botanica di grande interesse per la loro diversità morfologica, la loro importanza ecologica ed economica, e il loro ruolo cruciale nelle interazioni insetto-pianta. La loro infiorescenza a ombrella rappresenta un adattamento evolutivo che massimizza l’attrazione e l’accesso per un’ampia gamma di impollinatori, supportando al contempo una comunità diversificata di fitofagi. L’analisi di immagini, come questa, ci offre uno sguardo diretto su queste complesse relazioni, sottolineando l’importanza di queste piante per la biodiversità e i servizi ecosistemici.
Matteo Benevelli