Piante mangerecce del nostro territorio – tra un’insalata e un infuso –
In collaborazione con l’Associazione “I Lupi dell’Appennino Reggiano” e “EffettoNotte”, si sono svolte due serate dedicate alla scoperta di alcune delle numerose piante mangerecce che possiamo trovare nel prato vicino a casa a km 0.
Le serate, gratuite per tutti i partecipanti, si sono svolte a Casina il 28 giugno e il 5 luglio 2024 dalle ore 20.30. Serate destinate a un publico non tecnico ma con tanta voglia di imparare che molto spesso, quelle che definiamo erbacce sono, in realtà, erbe mangerecce.


Perchè scegliere le erbe spontanee per l’alimentazione?
Negli ultimi anni, si è assistito a un rinnovato interesse verso le piante spontanee, quelle che crescono in modo naturale nei boschi, nei campi e lungo i sentieri, spesso considerate erbacce o dimenticate nella cultura alimentare moderna. Questo ritorno alle origini non è solo una moda, ma una scelta consapevole che offre importanti benefici per la salute, l’ambiente e la riscoperta del legame con il territorio.
Le piante spontanee sono una risorsa alimentare ricca di nutrienti. Crescendo in ambienti naturali, sviluppano un profilo fitochimico molto ricco, spesso superiore a quello delle piante coltivate. Contengono vitamine, sali minerali, antiossidanti e sostanze bioattive che rafforzano il sistema immunitario, contrastano i radicali liberi e favoriscono il benessere dell’organismo. Ortica, tarassaco, borragine, portulaca e silene sono solo alcuni esempi di erbe selvatiche che arricchiscono la dieta con gusto e proprietà salutari.
Dal punto di vista ambientale, il consumo di piante spontanee promuove una maggiore sostenibilità. Non richiedono coltivazioni intensive, irrigazione, né uso di fertilizzanti o pesticidi. Crescono dove le condizioni lo permettono, in equilibrio con l’ecosistema, contribuendo alla biodiversità e al mantenimento degli habitat naturali. In un periodo in cui l’agricoltura intensiva sta impoverendo i suoli e le risorse idriche, queste piante rappresentano un modello virtuoso di approvvigionamento alimentare.
Il ritorno alle piante spontanee è anche un atto culturale e identitario. Significa riscoprire saperi antichi, tramandati oralmente, che un tempo facevano parte della vita quotidiana delle comunità rurali. Imparare a riconoscere, raccogliere e cucinare queste piante riavvicina l’uomo alla natura e al ritmo delle stagioni, offrendo un’alternativa concreta alla standardizzazione alimentare e alla dipendenza dai supermercati.
Infine, l’uso delle erbe selvatiche in cucina può stimolare la creatività e la varietà alimentare. Dall’aggiunta in zuppe, frittate e insalate, fino all’elaborazione di piatti gourmet, le piante spontanee offrono sapori nuovi e sorprendenti, contribuendo a un’alimentazione più ricca e consapevole.
Possiamo quindi dire che integrare le piante spontanee nella nostra alimentazione quotidiana significa fare una scelta di salute, sostenibilità e cultura. Un gesto semplice, ma potente, per prenderci cura di noi stessi e del mondo che ci circonda.
28 06 2024 // Piante mangerecce del nostro territorio – tra un’insalata e un infuso –














05 07 2024 // Piante mangerecce del nostro territorio – tra un’insalata e un infuso –















FORMATRICE: Debora Lervini