Una favolosa congiunzione tra Venere, Luna e Regolo all’alba

All’alba del 19 settembre 2025 il cielo orientale ha offerto un evento che molti appassionati di astronomia hanno definito tra i più suggestivi di questa stagione: la congiunzione tra la Luna e Venere, arricchita dalla presenza della brillante stella Regolo e, più in alto, dal luminoso Giove. Un vero e proprio spettacolo naturale che ha unito in un’unica visione pianeti, stelle e il nostro satellite, con un equilibrio estetico raro e affascinante.

Il cuore dell’evento: Luna, Venere e Regolo

La Luna, in fase calante e ridotta a una sottile falce, appariva bassa sull’orizzonte orientale. La sua falce illuminata, benché sottile, era nitida e luminosa, e accanto a lei splendeva Venere, il pianeta più brillante del cielo notturno, tanto da essere facilmente visibile anche nel chiarore dell’alba. Poco sopra si distingueva Regolo, il cuore della costellazione del Leone, una stella azzurra di prima grandezza, distante circa 79 anni luce da noi. La prospettiva celeste faceva sì che Luna, Venere e Regolo formassero un triangolo di luce, creando una composizione quasi pittorica.

La magia della “Luna cinerea”

Un dettaglio che ha reso l’evento ancora più emozionante è stato il fenomeno della Luna cinerea, chiaramente visibile poco prima del sorgere del Sole. Si tratta di quella tenue luminescenza che permette di scorgere l’intero disco lunare anche quando solo una piccola parte è illuminata direttamente dal Sole. Questo bagliore deriva dalla luce solare riflessa dalla Terra verso la Luna: in altre parole, è la nostra atmosfera e il nostro pianeta a “illuminare” la parte in ombra del satellite. Una sorta di delicato scambio di luce che collega intimamente Terra e Luna. Già Leonardo da Vinci aveva intuito l’origine di questo fenomeno, descrivendolo come “il lume che si vede nella parte della Luna non illuminata dal Sole, causato dal lume del nostro mare”.

L’altro protagonista: Giove

Alzando lo sguardo più in alto, verso sud-est, si poteva notare anche Giove, imponente e luminoso, visibile come una vera sentinella del cielo. La sua presenza arricchiva ulteriormente la scena: se da un lato il triangolo Luna-Venere-Regolo catturava l’attenzione, il gigante gassoso ricordava quanto il cielo di settembre sappia offrire più prospettive e protagonisti in una sola alba.

Un incontro di distanze e tempi diversi

Ciò che rende uniche queste congiunzioni è il contrasto tra la loro apparente vicinanza e le enormi differenze reali. La Luna si trovava a poco più di 380.000 km dalla Terra, Venere a circa 100 milioni di km, mentre Regolo brilla a 79 anni luce di distanza. Eppure, per qualche ora, i tre corpi celesti hanno condiviso la stessa porzione di cielo. Un’illusione prospettica che ci ricorda come l’astronomia non sia solo scienza e numeri, ma anche poesia visiva.

Curiosità storiche e culturali

Nell’antichità, Venere e Regolo erano considerati astri “regali”. Venere, con la sua luminosità inconfondibile, era legata a divinità femminili, alla bellezza e alla fertilità, mentre Regolo faceva parte delle cosiddette “quattro stelle regali” dei Persiani, simbolo di potere e destino. Le culture antiche interpretavano queste vicinanze come segni divini, presagi per re e condottieri. Oggi sappiamo che sono eventi puramente geometrici, ma la suggestione culturale resta viva.

Un invito ad osservare

Fenomeni come quello del 19 settembre 2025 non hanno effetti pratici sul nostro pianeta, ma hanno un grande valore per la divulgazione e l’osservazione. Offrono l’occasione di avvicinarsi al cielo, di imparare a riconoscere costellazioni come il Leone, di distinguere i pianeti dalle stelle, e di percepire il lento movimento della Luna che, di giorno in giorno, muta la sua posizione rispetto ai pianeti e agli astri fissi.

In definitiva, la congiunzione tra Luna, Venere e Regolo, con il tocco magico della Luna cinerea e la presenza di Giove più in alto, ha rappresentato un quadro celeste di rara bellezza. Un incontro che ci ricorda quanto, al di là della frenesia quotidiana, valga sempre la pena alzare lo sguardo e lasciarsi stupire da ciò che il cielo ci regala.

Matteo Benevelli